Inizi dello Scautismo a Mirandola
Nel 1919 arriva a Mirandola il nuovo vicario parrocchiale don Francesco Venturelli assumendo l'incarico di rettore della chiesa del Gesù e di assistente dell'Ospedale-Ricovero e dell'Orfanotrofio. Veniva ad affiancare l'allora parroco Mons. Roberto Maletti, il quale trovò da subito, nel giovane sacerdote, un collaboratore affezionato ed intelligente. Per questo accolse positivamente l'iniziativa del giovane cappellano di fondare un circolo cattolico a Mirandola, intitolato a Giovanni Pico. Il circolo, collegato strettamente all'Azione Cattolica, divenne la culla del primo riparto scout.
I lavori di formazione del primo riparto a Mirandola iniziano già nel 1923. E' soprattutto grazie al costante collegamento tra Arnaldo Pozzetti e don Francesco Venturelli da una parte e Umberto Bandieri dall'altra, che si giunge alla fondazione del gruppo.
Dopo un'entusiasmante e seria preparazione, si arriva al 26 ottobre 1924, giorno delle promesse, pronunciate davanti al parroco, all'assistente don Francesco, al novello direttore del riparto Arnaldo Pozzetti (aiuto istruttore) di Mirandola e al dirigente scout Alfredo Borsari, accompagnato da una piccola e fraterna rappresentanza di scout modenesi. Formano una squadriglia di esploratori chiamata Castoro e una squadriglia di lupetti, i Grigi. Sono dodici in tutto, tra esploratori e lupetti, una piccola ma solida compagine che nel lungo tempo darà frutti insperati.
I lavori di formazione del primo riparto a Mirandola iniziano già nel 1923. E' soprattutto grazie al costante collegamento tra Arnaldo Pozzetti e don Francesco Venturelli da una parte e Umberto Bandieri dall'altra, che si giunge alla fondazione del gruppo.
Dopo un'entusiasmante e seria preparazione, si arriva al 26 ottobre 1924, giorno delle promesse, pronunciate davanti al parroco, all'assistente don Francesco, al novello direttore del riparto Arnaldo Pozzetti (aiuto istruttore) di Mirandola e al dirigente scout Alfredo Borsari, accompagnato da una piccola e fraterna rappresentanza di scout modenesi. Formano una squadriglia di esploratori chiamata Castoro e una squadriglia di lupetti, i Grigi. Sono dodici in tutto, tra esploratori e lupetti, una piccola ma solida compagine che nel lungo tempo darà frutti insperati.
Lo scioglimento del gruppo a Mirandola
Alla fine del 1927, il riparto ASCI di Mirandola venne sciolto. Non fu un evento improvviso e inaspettato, ne dettato da necessità o problemi interni, ma fu una conseguenza dei provvedimenti di primo parziale scioglimento dell'ASCI da parte del governo fascista. Il triste epilogo della prima avventura scout di Mirandola, per poter essere compreso, va collocato all'interno di un quadro generale nazionale, dal quale emerge in modo chiaro la decisione governativa di sciogliere i gruppi scout nei paesi con meno di 20.000 abitanti che non fossero capoluoghi di provincia.
1946: si riparte!
Nell'autunno del 1945 giunse a Mirandola, quale terzo Cappellano, don Nino Levratti; era giovanissimo e ci fu una specie di divisione di incarichi tra lui e don Antonio Siena. Don Nino curò soprattutto i ragazzi interessati allo scautismo. L'arrivo di don Nino fu la svolta determinante per la rinascita, la crescita e lo sviluppo dello scautismo a Mirandola. Tra l'autunno e l'inverno del 1945/46 i ragazzi interessati allo scautismo intensificarono la loro preparazione tecnica e spirituale in previsione degli "esami scout", che sostennero nella primavera del 1946 davanti ai capi dell'ASCI di Modena. La prima nota ufficiale della volontà di riapertura del riparto fu la richiesta inoltrata in data 15 gennaio 1946 al commissariato centrale ASCI da parte di don Nino Levratti. Il superamento degli esami consenti la riapertura ufficiale del Riparto Scout Mirandola 1, che avvenne con la Promessa pronunciata in forma solenne in Duomo, il 23 giugno 1946. Erano in tutto dodici scout, in perfetta divisa, con i fazzolettoni giallo blu, che erano già stati i colori del riparto sciolto nel 1927. Due furono le prime squadriglie, i Cervi e le Aquile, guidate dal Capo Riparto Luigi Carboni.
Il guidismo a Mirandola
Era l'ottobre del 1945 quando Lucia Vezzini, insegnate di lettere al liceo classico Giovanni Pico, spinta dal suo forte spirito scout e dalla disponibilità dimostrata da alcune sue alunne, decise di iniziare ad organizzare il movimento scout femminile nel nostro territorio. Il primo riconoscimento del nascente gruppo AGI di Mirandola, porta la data del 20 gennaio 1947, giorno in cui vi fu l'ammissione ufficiale delle aspiranti guide all'associazione. Sotto gli occhi vigili e attenti di Lucia Vezzini e dell'assistente don Nino Levratti, si arriva al fatidico giorno delle prime cinque promesse delle guide mirandolesi nel mese di maggio del 1948; ne seguirono altre quattro il giorno 8 novembre.
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Tratto dal libro "Dall'inghilterra alla Bassa Modenese"
di Fabio Balboni e Stefano Zerbini
di Fabio Balboni e Stefano Zerbini
Dall’Inghilterra alla Bassa Modenese
Storia dello scoutismo maschile e femminile a Mirandola, Camposanto, Finale Emilia, Carpi, San Felice sul Panaro, Mortizzuolo, San Giacomo Roncole dal 1922 al 1958 Autori: FABIO BALBONI, STEFANO ZERBINI Pagine: 320 Data di pubblicazione: febbraio 2008 Il libro Il racconto della lunga storia dello scoutismo nella Bassa Modenese presenta sicuramente il pregio caratteristico di ogni storia locale, coi suoi mille particolari. Conserva e trasmette la memoria dei fatti e dei personaggi, che la storia a più largo raggio suppone, ma non può ignorare, se vuole essere interpretazione attendibile degli eventi. Abbiamo nel libro il percorso più corposo e continuativo del gruppo di Mirandola, che nasce nel 1924 e si sviluppa in continuità, scontando naturalmente la chiusura imposta per legge nel periodo fascista. C’è anche la storia più breve del gruppo di Finale Emilia (1947-1948), di San Felice sul Panaro (1947-1952), San Giacomo Roncole (1946-1953), Mortizzuolo (dal 1948 al 1951). La narrazione si arresta al 1958; a prossime pubblicazioni il periodo successivo. |
Per chi fosse interessato all'acquisto del libro può contattare direttamente Stefano Zerbini all'indirizzo mail [email protected] |